giovedì 24 febbraio 2011

INTER-BAYERN E LA COMPETIZIONE DEI DETTAGLI


L’amaro in bocca ancora non è svanito, prendere goal al 90’ o ti stronca come un cazzottone nello stomaco o ti fa godere come un riccio. A noi stavolta è toccata la prima stronza opzione.
Veniamo al punto, andiamo un po’ controcorrente visto che leggendo qua e la si tende ad essere un po' troppo buoni, un po’ troppo accondiscendenti...un po’ poco campioni di tutto.
Partita bella ed emozionante, c’era da aspettarselo dato che si affrontavano le migliori squadre della stagione passata, noi Triplete e loro ad una sola partita dal Triplete, Partita che si può vincere, e non hai rubato niente, oppure puoi perderla e non ti hanno rubato niente. 

Come diceva Josè la Champions League è la competizione dei dettagli, perché devi curare tutto nel modo migliore, e cosa c’è da curare più di tutto? Formazione e mentalità. Poi c’è il culo che loro hanno avuto e noi no. Formazione, mentalità e coraggio, ieri ci son mancati questi tre, fondamentali, elementi.
Accettare di essere in deficit di ossigeno e di non avere Milito passivamente non ci aiuta di certo a passare il turno. Proprio per questo critico la formazione di base, ma soprattutto la lettura della partita. 
Loro son venuti a Milano a giocarsela con Gomez, Muller, Ribery e Robben, noi con il solo Eto’o costantemente triplicato dai difensori bavaresi, e ciò che più mi fa rabbia è che Samuel, da solo, li ha messi in crisi e li ha scherzati in più di un occasione. Era da solo con Wes troppo fumoso e nervoso ed uno Stankovic sempre generosissimo ma tutto fuorché seconda punta, ha corso tanto ma stancandosi e basta.
Leo passi l’errore iniziale, ma al 60’ ci stava un cambio, poche scuse, con Motta e Cambiasso spompati, con Deki sulle gambe, dentro Kharjà e Pandev. 
Si proprio quel Pandev che tanto prendiamo in giro e critichiamo, metterlo dentro non con la speranza che risolva la partita dribblandoseli tutti ma con la consapevolezza che è un giocatore in più da marcare per loro e maggiore libertà per la nostra punta di diamante Eto’o, con la consapevolezza che i tedeschi hanno una difesa da ridere, un medianaccio adattato centrale e una birra con le gambe di nome Badstuber.
Invece per fare il primo e unico cambio si è aspettato il 75’ e solo per lo sfortunato infortunio di Ranocchia (forza Andrea!).
Gli anni scorsi non le sapevamo davvero vincere queste partite, ma l’anno scorso abbiamo fatto un corso accelerato di vittorie in Europa, noi siamo i Campioni d’Europa, quelli che hanno giocato allo Stamford Bridge con Eto’o, Milito, Pandev e Sneijder. E là dovevamo tenere il risultato, invece siamo andati a vincere. Mentalità.
Leonardo deve sbagliare per imparare e questo è molto importante, la società ha deciso di puntare su di lui e deve essere tutelato, quindi nessun processo, nessuno deve esasperare i giudizi. Ma la personalità non la si impara quindi forza e coraggio Leo, abbi fiducia nei tuoi uomini e in te stesso. 
Noi ce l’abbiamo.
Noi stiamo dalla parte della squadra, sempre, forza inter e pensiamo al ritorno con fiducia e determinazione, cercando di sfruttare il nostro punto forte, l’attacco, e il loro punto debole, la difesa. 



Snape.


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3 commenti:

  1. Un'ottima analisi. Sperando nel ritorno, sempre e comunque FORZA INTER

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  2. Che tristezza, dovevamo attaccare di più considerando la scarsezza del loro reparto difensivo, vedremo a Monaco.
    Grazie per avere inserito il mio link!
    Un saluto.

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